PRIMAVERA E LE ALLERGIE DI STAGIONE

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La reazione allergica si verifica con una risposta anomala del sistema immunitario nei confronti di una sostanza normalmente innocua, presente nell’ambiente, l’allergene. Il contatto scatenerà una serie di meccanismi che porteranno al rilascio di Istamina, molecola responsabile della comparsa di sintomi caratteristici.

Nel caso dell’allergia primaverile, chiamata comunemente anche “febbre da fieno”, gli allergeni sono tipicamente i pollini, rilasciati da diversi tipi di piante che fioriscono in primavera (graminacee, betullacee e simili). In questo periodo i pollini presenti nell’aria raggiungono concentrazioni maggiori ed essendo piccoli e leggeri, vengono diffusi facilmente dal vento, anche a grandi distanze.

 La febbre da fieno può manifestarsi con molteplici sintomi, soprattutto a livello nasale ed oculare; si parla infatti di rinite allergica stagionale e di congiuntivite allergica stagionale. Sintomi caratteristici sono congestione nasale, rinorrea, lacrimazione oculare, prurito agli occhi e al naso e, nel caso di congiuntivite allergica, anche gonfiore e arrossamento degli occhi. Misure di prevenzione utili per minimizzare il contatto con tali allergeni nei soggetti sensibili possono essere:

• Evitare di uscire o di arieggiare casa nelle ore in cui c’è un maggiore rilascio di pollini nell’aria.

• Avere cura della pulizia della propria casa spolverando e pulendo spesso per impedire agli allergeni di depositarsi.

• Fare la doccia dopo essere stato all’aperto per rimuovere il polline dalla pelle e dai capelli.

• Tenere traccia dei livelli di polline seguendo le previsioni meteo dedicate o consultare i calendari pollinici.

Tali misure di prevenzione sono coadiuvanti ai vari trattamenti che possono essere farmacologici e non. È possibile lenire i sintomi dell’allergia, infatti, utilizzando soluzioni saline per il lavaggio nasale, lacrime artificiali che mantengano l’idratazione oculare o gocce oculari a base di acque distillate di Camomilla, Hamamelis e Euphrasia ad azione rinfrescante e calmante. A volte però questo tipo di approccio si rivela insufficiente ed è necessario, in accordo con il proprio medico curante, ricorrere alle terapie farmacologiche, in primis antistaminici orali, in particolare quelli di ultima generazione che hanno minore tendenza ad indurre sonnolenza e che vanno ad interferire con l’azione dell’istamina, bloccando o almeno attenuando i sintomi da essa provocati. Gli antistaminici sono disponibili anche in formulazioni ad applicazione locale, sotto forma di spray nasali e colliri; in associazione con decongestionanti hanno azione rapida e mirata.