Il dolore muscolare o articolare rappresenta una delle manifestazioni più comuni della risposta adattativa del corpo a stress meccanici, infiammazioni o microlesioni. È un segnale fisiologico che indica la necessità di modulare l’attività e favorire i processi riparativi, non un semplice disturbo da sopprimere.
I trattamenti topici a base di antinfiammatori non steroidei (FANS) agiscono inibendo la cicloossigenasi (COX), enzima chiave nella sintesi delle prostaglandine, mediatori centrali dell’infiammazione e del dolore. La somministrazione locale consente un’azione mirata sui tessuti interessati con ridotta esposizione sistemica.
Parallelamente, l’approccio fitoterapico può fornire un supporto significativo. L’Artiglio del diavolo contiene arpagosidi, composti con documentata attività antinfiammatoria e analgesica, utile nei disturbi osteoarticolari lievi o cronici. L’Arnica montana, ricca di lattoni sesquiterpenici, contribuisce a ridurre edema e dolore post-traumatico, specialmente se applicata precocemente. Entrambi agiscono favorendo la risoluzione dei processi flogistici senza interferire con la fisiologica riparazione tissutale.
Le misure fisiche rimangono complementari e talvolta decisive. L’applicazione di calore terapeutico, tramite cerotti termici autoriscaldanti, induce una vasodilatazione locale che incrementa il flusso ematico, migliora l’ossigenazione dei tessuti e riduce la rigidità muscolare. Il calore, mantenuto a temperatura costante per diverse ore, agisce sui recettori termici cutanei e stimola la liberazione di endorfine, promuovendo una sensazione di sollievo profondo e duraturo. Nelle fasi acute, al contrario, l’impiego del freddo resta preferibile per contenere l’edema e l’infiammazione.
Il movimento controllato, associato a tecniche di stretching e recupero funzionale, rappresenta infine la chiave per prevenire rigidità e recidive. Riconoscere la natura del dolore, acuto o cronico, meccanico o infiammatorio, è essenziale per impostare una strategia efficace e sicura. Ogni trattamento, farmacologico o naturale, deve essere inserito in una visione globale del corpo: alleviare il sintomo, ma soprattutto ristabilire equilibrio, funzione e consapevolezza del proprio movimento.
